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A piccoli passi nella Champagne

Foto evento

Nel cuore della Champagne: un viaggio in tre incontri presso Mamma Rosa

Domenica 6 – 13 – 20 Marzo 2016 dalle ore 18:00

A piccoli passi nella Champagne, a partire dal 6 marzo, e per le due successive domeniche, il ristorante milanese Mamma Rosa (Piazza Cincinnato 4) ospiterà un prestigioso evento dedicato agli amanti dell’enologia più raffinata: “A piccoli passi nella Champagne” è un mini ciclo di incontri dedicato alla prestigiosa tipologia di vino (con varie degustazioni, esposizione immagini e spunti didattici in tema). Nell’allegato a parte il programma dettagliato dell’evento.

Gli incontri saranno condotti da Livia Riva, diplomata sommelier finalista al concorso Ambasciatori Champagne del 2013 e Dame Chevalier de l’Ordre des Coteaux de Champagne.

“Lo Champagne è il vino più famoso al mondo ed è anche quello che si conosce di meno – afferma Livia Riva riguardo all’evento – La funzione di questo breve viaggio in tre tappe vuole essere proprio quella di presentare una panoramica a 360 ° su un territorio e sui suoi vini raccontati da chi, questi due elementi, li conosce e li vive intensamente. Senza troppi tecnicismi o approcci difficili. Lo Champagne è un vino democratico!”.

L’accogliente e raffinato ambiente del Mamma Rosa rappresenta la perfetta location per gli incontri, che non vogliono tradursi nella classica degustazione guidata: l’idea è quella di offrire anche “la narrazione” dell’arte enologica con tante storie, curiosità e immagini.

Il Mamma Rosa è un locale elegante, sito nel cuore di Milano, dove tutto è cucinato secondo la genuinità della tradizione italiana tramandata da madre in figlio, come ha voluto Valerio Stumpo, executive chef del locale. Stumpo ha dedicato il suo locale proprio alla madre, che gli ha trasmesso la passione e la competenza per la cucina del nostro Paese.

champagne

Programma
La Methode Champenoise: il passato e il presente, la leggenda e la storia

In degustazione:

Ruinart Brut

Laurent Perrier Rosé de saignée

Dom Perignon 2006

Veuve Clicquot Ponsardin Demi-sec

Territorio e terroir: le regioni, l’uva, le vigne, il suolo, sottosuolo e il clima,

In degustazione:

Agrapart 7 crus

Philipponat BdNoirs

Chartogne Taillet Cuvée Saint Anne

Jacquesson Champ Cain 2005

Le bottiglie a sei zeri delle Maisons e quelle rare d’autore dei Vignerons: due mondi differenti insieme per un grande risultato.

In degustazione:

Fallet Prevostat Extra Brut

Marguet Amboniacus 2009

Bollinger Special Cuvée

Krug Grande Cuvée

Dopo ogni lezione verrà servito un piccolo buffet di stuzzichini preparato dallo Chef

VALERIO STUMPO .

L’iscrizione agli incontri ha un costo di 250 euro totali.
Per aderire bisogna contattare il numero 0229522076 o scrivere una email a info@osteriamammarosa.it

Un vino di luce che viene dal buio. Si chiama Champagne

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Martedì 24 Febbraio,

presso il Wine Bar Quaranta4,

in Via D’Annunzio 44,

a Como,

dalle 20:00 alle 22:30

 

 

 

 

 

Parleranno 6 Champagne, presentati e degustati con La Dame du Vin:

Bouquin Dupont Brut Réserve Blanc de Blancs Grand CruBD

Dom Caudron Cuvée Camille Philippe Blanc de NoirsDcaudron

Taittinger Prestige Rosé

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                                             Laurent Perrier Brut

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   Charles Heidsieck 2005

CH

 

Dom Pérignon 2004

DP

Un viaggio fra i piccoli vigneron e le grandi maison, fra bollicine dorate, rosate e millesimate, fra il classico che resta e il nuovo che avanza.

Ma sempre con la grande perfezione di un vino adatto ad ogni momento della vita.

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La serata è proposta ad un prezzo di 50€

I bicchieri per ogni partecipante sono in sala, così come alcune prelibatezze per solleticare il palato durante la degustazione.

Per informazioni e prenotazioni:

bo.gest@libero.it – T. 031 506906

info@ladameduvin.com – T. 335 7093528

IL TERZO STOPOVER DEL NOSTRO VIAGGIO: I CREMANTS

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Vini poco conosciuti, ancor meno bevuti. Eppure ve ne sono di alcuni che sono meravigliosi e che hanno un rapporto q/p difficilmente riscontrabile in altri spumanti.

Con questo termine sino al 31 agosto 1994 venivano indicati gli Champagnes elaborati in modo da sviluppare meno anidride carbonica quindi con una spuma più delicata degli champagnes tradizionali. La pressione nelle bottiglie risultava con un’atmosfera inclusa fra 3,5 e 4,5 bar, invece delle 6 degli champagnes tradizionali.

VdBCremants

Una volta questo appellativo indicava anche in Italia gli spumanti con tale pressione atmosferica (vedi Satén) ma ad oggi tale nome è riservato solo ad alcuni vini prodotti con metodo classico all’interno della Francia in zone ben delimitate ai quali è stata conferita la classificazione di AOC (Appellation d’Origine Contrôlée).

La Champagne ha dovuto abbandonare questo appellativo, avendo chiesto una protezione per il nome champagne e méthode champenoise.

Per chiamarsi Crémant quindi un vino bianco e/o rosato mosso deve avere le caratteristiche seguenti (Regolamento (CE) n° 607/2009 della Commissione Europea del 14 Luglio 2009):

  • Aver fatto la seconda fermentazione in bottiglia (come i metodi classici)
  • Aver fatto una sosta sur lattes (affinamento sui lieviti) di almeno 9 mesi
  • Essere messo in commercio dopo 12 mesi dal tirage (fase di inizio della seconda fermentazione)
  • Essere prodotto in una delle regioni previste nella AOC che sono

carte-des-cremants-de-France-1024x1024Alsace

Bordeaux

Bourgogne

Die

Jura

Limoux

Loire

Luxembourg

 

 

  • Vendemmia manuale
  • Mosto non superiore a 100l per ogni 150Kg di uve
  • Solfiti aggiunti non superiori a 150 mg/l
  • Liqueur d’éxpedition non superiore a 50 g/l

Generalmente i Crémants vengono ottenuti da una stessa vendemmia, ossia sono praticamente quasi tutti millesimati (senza aggiunta di vins de réserve).

I vitigni utilizzati sono diversi in funzione dell’area di produzione e sono:

Crémant d’Alsace (Pinot Blanc, Riesling, Chardonnay, Pinot Noir, Pinot Gris)

Crémant de Bourgogne (Chardonnay, Aligoté, Pinot Noir)

Crémant de Loire (Chenin Blanc, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc)

Crémant de Bordeaux (Sémillon, Sauvignon, Ugni Blanc, Cabernet Sauvignon, Merlot)

Crémant de Limoux (Mauzac, Chardonnay, Chenin Blanc, Pinot Noir) – Blanquette de Limoux         (almeno 90% Mauzac)

Crémant de Die (Clairette)

Crémant du Jura (Savagnin, Chardonnay, Poulsard, Pinot Noir, Pinot Gris, Trousseau

Crémant de Luxembourg (Pinot Blanc, Riesling, Chardonnay, Pinot Noir, Pinot Gris).

Alsazia al primo posto con 34 milioni di bottiglie (anno) vale a dire il 25% della sua produzione globale di vino.

Al secondo la Borgogna con 18,7 milioni di bottiglie.

A seguire la Loira con 11,5 milioni.

Noi ne abbiamo provati ben 4:

Il Crémant d’Alsace George Klein

50% Pinot bianco, 20% Chardonnay, 10% Riesling e 10% Pinot grigio

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Sventagliata di profumi d’agrume e di aria di fiori di primavera. Piacevole e interessante la sensazione al palato.

Tensione e freschezza iniziali rimandano, in un secondo tempo, ad una morbidezza mai scontata e mai seduta.

 

 

 

 

Dosaggio che non si avverte e Pinot Bianco che dice sapientemente la sua senza rischiare dei essere un assolo, perché la voce corale è sicuramente più complessa. E anche persistente.

Ottimo con la Michelina alle erbe di Formaggi Gigi.

 

Crémant de Loire Domaine Dutertre – Cuvée St. Gilles

30% Chenin bianco, 30% Chardonnay, 30% Pinot nero, 10% Cabernet.

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Un’azienda piccolissima questa (30.000 btg/anno), nel cuore della Loira, la regione dello Chenin, chiamato anche Pineau de Loire.

Un vino beverino, allegro, senza troppe implicazioni.

Chardonnay e Chenin prendono il palcoscenico e si alternano in bocca con profumi di arancia e albicocca non troppo matura.

Il Pinot Nero sancisce questa unione con una bella sferzata di potenza.

 

 

Blanquette de Limoux Cuvée Résilience di Alain Cavaillès

90% Mauzac, 5% Chenin e 5% Chardonnay.

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La Blanquette de Limoux ha un’origine molto molto antica e si dice (si dice…) che questo vino sia il vero precursore dello Champagne.

In effetti già nel 1531, a qualche kilometro da Limoux, i monaci dell’Abbazia di St Hilaire, si resero conto che il vino bianco che avevano imbottigliato e chiuso con del sughero formava delle bollicine in bottiglia.

Nasceva così la Blanquette de Limoux che si differisce dal Crémant in quanto nella blanquette il vitigno principe è il Mauzac che deve essere presente per almeno il 90% dell’uvaggio. Consentiti un 10% di chardonnay e/o chenin per completare la cuvée.

Qui il profumo è davvero notevole e fresco. Vino da aperitivo per eccellenza, si sposa comunque bene anche con i formaggi non troppo stagionati ma di grandi aromi.

Ecco perché lo abbiamo abbinato ai formaggi di Gigi: i suoi Gigetti al balsamico, le Micheline alla grappa e alle erbe, la Michelina alla grappa, il Delicapra al porto.VdBCremants7

Formaggi molto profumati ma dal sapore estremamente delicato e gradevole.

Gigi è un affinatore della Valle Imagna e cura personalmente tutte le sue creature con attenzione e meticolosità. Il risultato lo si ha in tavola.

I formaggi sono stati divorati in un battibaleno !!

 

 

Infine ecco un
Crémant du Jura – Désiré Petit
nella versione rosé.

100% pinot noir.

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La stranezza del pinot nero coltivato in una regione che non è la sua culla di nascita.

Eppure devo riconoscergli una bell’approccio profumato, una giusta complessità di aromi e una gradevole potenza che non eccede mai.

Fresca e di grande trama la bocca dove acidità e onde di frutta ammaliano le papille in modo sempre elegante.

Direi che anche la persistenza abbia un ruolo importante in questo vino che riesce a soprendermi e che trovo perfetto con gli spaghetti con pomodorini confit e origano siciliano.

E dato che non ci siamo fatti mancare nulla, come corollario alla nostra golosità abbiamo aperto la focaccia alla birra di Claudio Gatti.

E lì i veri gourmand non sono riusciti a trattenersi.

“Soffice, dal sapore delicato e ad alta digeribilità: sono le caratteristiche uniche di VdBCremants6questa focaccia. È prodotta con lievito naturale “La Madre”: la pasta viene lasciata riposare per 30 ore. È fatta con ingredienti di alta qualità, selezionati e insaporiti dalla delicata fragranza regalata dalla birra di produzione artigianale.”

 

 

 

 

 

 

Insomma, un’altra serata all’insegna del gusto, del piacere, del buon vino e degli amici.

Chez La Dame du Vin.

I Crémants sono distribuiti da: Lungo la via Francigena.

LA SECONDA TAPPA DELLA NOSTRA BOLLICINA

VdBEccellenze italiane

Per la seconda fermata del nostro viaggio abbiamo goduto di alcune eccellenze italiane del metodo classico.

A farci compagnia quindi:

Il Franciacorta QZero 2009 di Quadra, il Trentodoc Maso Martis con il Brut Riserva 2007 e l’Alta Langa di Cocchi Bianc ‘d Bianc 2008.

Anche la nostra gola è stata ampiamente soddisfatta.

 

 

Il culatello di Faust Brozzi è stato oggetto di furto con destrezza da parte di tutti i commensali che, alternandolo allo strolghino, hanno creato una staffetta golosa e meravigliosamente ricca di sapori.IMG_3645

Stagionatura di 24 mesi, affinamento nelle cantine della “bassa parmense”, dove l’umidità e la nebbia contribuiscono a creare questi capolavori del gusto, solo 800 pezzi prodotti all’anno.

Una piccola grande opera d’arte.

 

Il Franciacorta QZero di Quadra, millesimo 2009.IMG_3647

Non so se sia per il fatto che a questa vendemmia abbia partecipato anche io (un leggero egocentrismo!), per il fatto che quell’anno l’uva sia risultata pulita e molto sana, o per il fatto che Mario Falcetti il suo lavoro lo sappia fare in modo impeccabile, ma la certezza è che abbiamo bevuto un vino straordinario.

Profumi franchi di pane tostato e di lievito, non fastidioso, un tocco di erba salvia e di mentuccia fresca, piccole evoluzioni di agrume insieme a frutta secca.

 

E una grande, magnifica freschezza che rende snello un Franciacorta dotato di trama estremamente fitta e complessa.

Che bel bere!

Il TrentoDOC Brut Riserva 2007 di Maso Martis, un’espressione classica del Pinot Nero del nord.

Con un po’ di boisé reso meno invadente da un tocco di limone qui e là.IMG_3652

 

 

Forse sboccatura un po’ giovane ma diamogli tempo, la struttura c’é, ed è bella, accattivante. Con queste bottiglie ci vuole pazienza, e noi ce l’abbiamo!

 

 

 

 

L’Alta Langa Bianc ‘d Bianc (già proprio in piemontese!) 2008 di Giulio Cocchi.

Imperdibile nella sua interpretazione dello Chardonnay di Langa trasformato in metodo classico.Cocchi

Elegante, fine, equilibrato. Una bella dama pronta per un gran ballo sulle note dolci di un valzer viennese, o a far pariglia con quelle altrettanto dolci del culatello, spumeggiando in bocca senza tregua.

E si riparte per il nostro viaggio, in attesa della prossima sosta….

LA PRIMA TAPPA DEL VIAGGIO DI UNA BOLLICINA

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Come pubblicato qualche tempo fa, il viaggio di una bollicina è iniziato con alcuni fortunati partecipanti.
Il primo stopover, o tappa, è stato di grande impatto.
I vini presentati, tutti Prosecco elaborati con metodo classico, hanno sorpreso non poco i commensali.
La tavola è stata arricchita con alcune prelibatezze cercate proprio per questa occasione.I formaggi di capra del Caseificio Lavialattea  sono davvero una chicca. IMG_3399Prodotti da latte di capre di tre diversi allevamenti, mai mischiati fra loro perché le caratteristiche presenti nel latte appena munto sono talmente differenti che sono state identificate per produrre determinate tipologie di formaggi.
Caprini semistagionati al naturale, al carbone e allo zafferano.
La focaccia di Claudio Gatti con albicocche e ananas imbroglia assai. Apri il sacchetto trasparente per tagliarla a fette (fettazze invero), lo richiudi e in men che non si dica ti ritrovi con la mano infilata nel piccolo buchino per strapparne pezzettini e, incurante del mondo intorno, gustarli come se non vi fosse un domani.IMG_3395
I vini, il Prosecco…le bollicine del primo stopover.
Allora, il .g di Cinzia Canzian de Le Vigne di Alice, con quella bella bevibilità e morbidezza, ha conquistato i palati dei commensali. IMG_3403
Fresco al punto giusto e particolarmente piacevole con i formaggi di capra, ha espresso il meglio con i profumi di frutta bianca, mele e pere comprese, non così scontati.
Il Sei Uno di Bellenda ha colpito per il suo carattere hors Prosecco. Molto secco, molto preciso e a tratti tagliente, ha sbilanciato chi era impreparato a bere Prosecco fatto con metodo classico.Infine lui, il gallo che canta fuori dal coro. Il Casa Belfi Colfòndo ha rotto ogni schema e spareggiato le carte.
Ma so che in questo caso o lo si odia o lo si ama. Non ci sono mezze misure.A me le mezze misure non piacciono perché ho sempre scelto da che parte stare.IMG_3411

 

VIAGGIO DI UNA BOLLICINA, DALL’ITALIA ALLA FRANCIA. CHEZ LA MAISON DE LA DAME

Portrait and new menu items

Per più di due ore attraverseremo il fascino degli spumanti e degli champagne, vini che io amo chiamare Bollicine, e che hanno, da sempre, un fascino particolare.
Sono gli unici vini al mondo che possono accompagnare, dall’antipasto al dolce, un pranzo o una cena, sia a base di pesce che di carne, di verdura e di formaggi.

Non amo paragonare i diversi tipi di spumanti se le connotazioni sono diverse.
Mi spiego meglio.
Il metodo classico, quello con cui si produce lo Champagne, il Crémant, il Franciacorta, il Trento DOC, l’Alta Langa, taluni Prosecco, per citare i più conosciuti, ha tali caratteristiche ben definite che sono impossibili da assimilare agli spumanti prodotti con il metodo Martinotti o Charmat.

Così come è improprio fare un paragone fra Champagne e metodo classico prodotto altrove: le differenze di suolo, clima, esposizione geografica, sistema di affinamento (in una parola “terroir”) sono troppo diverse per poter essere confrontabili.
E’ estremamente curioso e piacevole riuscire ad intercettare le differenze gustative fra le une e le altre.

Ecco perché La Dame du Vin propone, in location adatte, delle serate improntate su diverse tappe geografiche che, alla fine, ci condurranno in un viaggio di emozioni gustative sempre più coinvolgenti.

Saranno 4 gli “stopover” previsti e per ogni sosta 3 vini da poter degustare al meglio, con me, e con tutte le informazioni necessarie a comprendere meglio questo mondo:

  • Prosecco – Come dire di no a un vino che viene declinato in millemila modi e che è il primo passo per avvicinarsi alle bollicine?
  • Trento DOC, Franciacorta, Alta Langa – Eccellenze italiane del Nord, grandi vini, anche di piccole cantine.
  • Crémant – Le “altre” bollicine francesi, quelle quasi sconosciute, ingiustamente!
  • Champagne – La conclusione e la coronazione del nostro viaggio, en souplesse…..

Ci faranno compagnia le focacce di Claudio Gatti, i formaggi di Gigi, il culatello di Faust Brozzi e il Paga Negra della Fenice.

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CORSI AL MARTEDI’ PRESSO LA MAISON DE LA DAME
dalle 20:30 alle 23:00 

1)   Prosecco Metodo Classico                                         27 Maggio martedì

  • G de Le Vigne di Alice
  • Colfòndo di Casa Belfi
  • Bellenda

Formaggi di capra freschi del Caseificio Lavialattea e focaccia pesche, albicocche e ananas della Pasticceria Tabiano di Claudio Gatti

2)   Franciacorta/Alta Langa/Trento                             3 Giugno martedì

  • Quadra Qblack Franciacorta
  • Cocchi Bianc ‘de Bianc Alta Langa Metodo Classico
  • Maso Martis Trento DOC Brut Riserva 2007

Salumeria nostrana italiana, culatello di Faust Brozzi e pani speciali

3)   Crémants                                                                  10 Giugno martedì

  • Crémant d’Alsace Georges Klein – Pinot Blanc, Pinot Gris, Chardonnay
  • Crémant de Loire Domaine Dutertre –Chenin Blanc, Chardonnay, Pinot Noir, Cabernet
  • Blanquette de Limoux Alain Cavaillès – Mauzac, Chenin, Chardonnay

Formaggi stagionati di Gigi Formaggi e focaccia alla birra di Claudio Gatti 

4)   Champagne                                                               17 Giugno martedì

  • Bollinger Special Cuvée – Assemblage Pinot Noir, Chardonnay, Pinot Meunier
  • Pierre Moncuit Cuvée Delos Blanc de Blancs Grand Cru – 100%        Chardonnay
  • Alain Réaut Brut Tradition Blanc de Noirs – 100% Pinot Noir biodynamique
  • Dom Caudron Cuvée Vieilles Vignes Blanc de Noirs – 100% Pinot Meunier

Jamon Iberico de Bellota Patanegra de La Fenice, Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura, pani speciali.

LA MAISON DE LA DAME

Via Libertà 12

22070 Guanzate (CO)

+39 335 7093528

info@ladameduvin.com