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Cena al profumo di maitre

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RISTORANTE TURBIGO
Alzaia Naviglio Grande 8
Milano

Turbigo  fa parte del trittico inaugurato negli ultimi due anni dallo chef Berton che interviene come socio e firmatario del menu appunto in questo locale, identificato come bar&restaurant, nel Dry , cocktails&pizza  e in Pisacco, questa volta restaurant&bar , questi ultimi due posizionati in Via Soferino.

Turbigo è quello che si affaccia sull’Alzaia del Naviglio Grande, ambiente totalmente rinnovato di una vecchia casa di ringhiera dove trova posto anche un petit Hotel, Maison Borella con lobby adiacente all’ingresso del ristorante.

La “salle à manger” è confortevole, giocata sui toni chiari del legno spezzati dall’alluminio e dal vetro dei tavoli e dei lampadari.

Ma io non sono una interior designer e quindi valuto con un gusto del tutto personale.

Apro quindi il menu per valutare l’offerta delle mie care bollicine prima di ordinare. Non c’è molta scelta, secondo la mia opinione: DUE Prosecco, UN Franciacorta, UN metodo classico altoatesino, DUE Trento DOC e CINQUE Champagne, la maggior parte di RM e, tranne una maison di Dizy, gli altri tutti posizionati nella Montagne de Reims (la lista degli champagne presente sul sito non è corretta).

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Opto quindi per un vino bianco francese fermo, a me sconosciuto, della Vallée du Rhône, precisamente AOC Luberon: Grand Marrenon 2011 ottenuto con l’assemblaggio di: Grenache Blanc (45%), Vermentino (45%), Clairette, Roussanne e Bourboulenc (10%).

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La scelta del menu è basata principalmente su 7 piatti interscambiabili (nel senso che non esiste un ordine di servizio) che, se ordinati singolarmente hanno un costo, se invece vengono richiesti “in coppia” il costo diminuisce insieme alla quantità della porzione.

Il vino si rivela un’ottima scelta.
I profumi che escono dal bicchiere sono davvero complessi e intriganti: ananas candito, miele, biancospino, camomilla con una piccola punta di finocchietto selvatico e mentuccia.

Il sorso è molto caldo e avvolgente, riempie la bocca in modo vellutato e poderoso senza mancare di quella buona e sana freschezza che rende il vino snello e piacevole.
Vi sono note burrose che si trasformano, appena raggiungono la gola, in sentori agrumati pungenti e invitanti.

E si rivela vincente anche con la scelta dei piatti:
Seppia, patate, puntarelle e pancetta croccante;
Gambero, rapa rossa e friggitelli;
Polpo alla plancia, cicoria e pomodori canditi;
Risotto zafferano, genovese

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Menu poi completato dal dolce: cioccolato, timo e lamponi.
Tirando le somme posso dire che la lista delle bollicine non mi ha convinta, il menu è stato simpatico e la formula dei doppi piatti intelligente, i prezzi abbordabili considerando la location, e l’eau de parfum del direttore del locale esagerato e fastidioso (il profumo…), tanto da sentire solo quello in tutta la sala. E in un ristorante questa cosa non si fa!

Voto: da rivedere, senza minima ombra di dubbio

Parola di Dame